top of page

Introduzione

L’Edenamismo non è la solita minestra riscaldata. Non è una religione (niente tuniche o incenso, promesso), non è una filosofia da barbuti professoroni, né l’ennesima moda da guru del benessere con tisane detox. È piuttosto un mix esplosivo: un po’ introspezione, un po’ passeggiata nei boschi e un bel po’ di dinamismo esistenziale – quel tanto che basta per non fossilizzarsi sul divano.

L’obiettivo? Non la perfezione – chi ci crede più? – ma una serenità che non ti faccia sclerare al primo intoppo. Un cammino fatto di passetti, inciampi, “ops, ho sbagliato” e piccole vittorie che ti fanno dire: “Toh, non sono poi così male!”

L’Edenamismo è movimento, amici. È cercare il tuo Eden interiore mentre schivi le buche* – affrontando i tuoi demoni personali con lo stesso coraggio con cui affronti il lunedì mattina: non proprio convinto, ma con la voglia di trasformare il caos in qualcosa di utile. In queste pagine vi porteremo a spasso tra le origini, i principi e i trucchetti pratici dell’Edenamismo. Una filosofia per chi vuole rallentare, ascoltare (sì, anche se stessi) e vivere con più armonia – o almeno smettere di litigare col vicino per il parcheggio.

2. Origine e genesi dell’Edenamismo

2.1 Le radici biografiche

L’Edenamismo nasce dalla mente (e dal cuore un po’ ammaccato) di Luca Bertagnon, un tipo che sembra uscito da un film d’autore. Nato il 27 giugno 1967 a Luino, sul Lago Maggiore – sì, quel posto da cartolina che ti fa venir voglia di mollare tutto e aprire un chiosco di gelati – cresce in una classica famiglia di impiegati borghesi. Da ragazzo si butta a capofitto nell’arte, nell’architettura e nelle grandi domande filosofiche. Studia Architettura al Politecnico di Milano e si gode un’estate all’Accademia di Salisburgo, dove incontra personaggi da far girare la testa: Irenaus Eibl-Eibesfeldt, Friedensreich Hundertwasser e Efthymios Warlamis. Roba che ti cambia la vita, o almeno il modo di arredare casa.

2.2 L’esperienza politica e il reality check

Ma Luca non si ferma: si tuffa nella politica, sedotto dalle idee federaliste e dall’autodeterminazione dei popoli. È un attivista con il cuore in mano e la testa piena di sogni… finché non scopre che la realtà è meno poetica dei manifesti elettorali. La distanza tra ideali e compromessi gli lascia l’amaro in bocca e un bel po’ di materiale per i futuri tormenti edenamisti. Spoiler: ne esce più saggio, ma con qualche capello bianco in più.

2.3 L’intuizione filosofica e la svolta “faccio da me”

Dopo anni da architetto e una crociata sindacale con Federicoordinatori (fondata con l’amico Fabrizio Lovato per dare voce ai freelance), Luca decide di dire “basta” alla giostra della carriera. Siamo nel 2012, e tra un caffè e un tram milanese gli balena l’idea: e se rallentare fosse la chiave? Nascono così le prime scintille edenamiste: meno frenesia, più semplicità, un equilibrio tra fare e essere.

E non si limita a scriverci un diario: restaura un casale, apre un B&B, lancia un circolo culturale con cucina edenamista (sì, anche il cibo ha un’anima), recupera una barca d’epoca e si dà all’orto e all’allevamento. Altro che crisi di mezza età: qui c’è un laboratorio vivente di filosofia applicata!

2.4 Il libro e la “bibbia” dell’Edenamismo

Nel 2024 arriva il botto: Tormento, introspezione e dinamica, un libro dove Luca si racconta senza filtri e getta le basi dell’Edenamismo. Non contento, raccoglie i suoi pensieri nei Dialoghi sull’Edenamismo, una chiacchierata filosofica che sembra un incrocio tra Socrate e un buon bicchiere di vino rosso.

Così l’Edenamismo diventa un sentiero – tortuoso, sì, ma con una mappa – per chi vuole riflettere, agire e liberarsi dal superfluo. Pronti a scoprire dove porta?



3. I Principi Fondamentali dell’Edenamismo: La Ricetta per Vivere Bene (Senza Perdere la Testa)

L’Edenamismo non è un manuale di istruzioni complicato: si basa su pochi principi, semplici ma tosti, che puoi infilare nella tua giornata, nelle chiacchiere con gli amici o nei pensieri mentre fissi il soffitto. Sono il risultato di anni di introspezione, sguardi alla natura e un bel po’ di “ma chi me lo fa fare?” davanti al caos del mondo moderno.

3.1 Semplicità: Meno Roba, Più Vita

La semplicità è il nostro punto di partenza. Non stiamo parlando di buttare tutto e vivere sotto un albero (anche se, ammettiamolo, a volte tempted), ma di liberarti dalle catene inutili: troppi oggetti, troppi pensieri, troppi “devo”. L’Edenamismo ti dice: tieni l’essenziale e riscopri la magia di un tramonto o di un caffè bevuto senza fretta. Meno zavorra, più meraviglia.

3.2 Autenticità: Sii Te Stesso (Sì, Anche coi Difetti)

Qui non si indossano maschere – né da supereroe, né da impiegato modello. L’autenticità è dire quello che pensi e fare quello che sei, senza piegarti ai “si fa così”. Serve coraggio per mostrarti al naturale, coi tuoi casini e le tue stranezze, ma è proprio lì che l’Edenamismo ti vuole: vero, anche se vai controcorrente e qualcuno storce il naso.

3.3 Equilibrio tra Introspezione e Azione: Pensa, Poi Muoviti

Il tormento interiore? Non lo nascondi sotto il tappeto, lo inviti a cena. L’Edenamismo non è starsene in un angolo a meditare per sempre, ma un ping-pong tra riflettere e agire. Ti guardi dentro, capisci cosa ti frulla in testa e poi lo trasformi in qualcosa di concreto – che sia un’idea, un progetto o semplicemente alzarti dal divano. Pensiero e dinamica: i due ingredienti per non perderti nel nulla.

3.4 Armonia con la Natura: Lei Comanda, Tu Impari

La natura non è solo uno sfondo carino: è la tua prof preferita. L’Edenamista non la calpesta né la spreca, ma ci si tuffa dentro per rubarle i segreti: ritmi lenti, cicli che tornano, pazienza da vendere. È lei che detta i tempi, e tu? Tu smetti di correre e inizi ad ascoltare – magari mentre annaffi una pianta o guardi le nuvole.

3.5 Autoproduzione e Autonomia: Fai da Te e Riprenditi il Controllo

L’Edenamista non aspetta che qualcuno gli porti la cena pronta. Coltiva un orto, aggiusta una sedia, cuoce il pane – non per fare l’eremita, ma per sentirsi libero. Ogni cosa fatta con le tue mani è un piccolo schiaffo al consumismo e un passo verso l’autonomia. E sì, sapere che il tuo pomodoro non viene da un supermercato è una soddisfazione che non ha prezzo.

3.6 Relazioni Selettive e Autentiche: Pochi, Ma Buoni

Le amicizie nell’Edenamismo non sono un catalogo telefonico. Qui si scelgono le persone con cura: niente chiacchiere vuote o sorrisi finti, solo rapporti veri, profondi, dove ci si rispetta e ci si capisce. Meglio due amici sinceri che cento conoscenze da aperitivo – qualità batte quantità, sempre.

3.7 Bellezza Funzionale: Bello Sì, Ma con un Senso

La bellezza edenamista non è solo per fare scena. Una casa, un piatto, un quadro devono essere belli, sì, ma anche utili e veri – niente fronzoli o decorazioni da “guarda quanto sono figo”. È l’armonia che conta: una bellezza semplice che ti fa stare bene, non che ti svuota il portafoglio.

3.8 Essenzialità Comunicativa: Parla Chiaro, Arriva Dritto

L’Edenamismo non gira intorno alle parole. Niente paroloni, giri inutili o “ehm, vediamo”. Si va al punto, con chiarezza e rispetto – perché perdere tempo a fare i poeti quando puoi dire quello che serve e basta? Comunicare semplice è un’arte, e qui la pratichiamo senza fronzoli.

Che ne pensi? Ho mantenuto il cuore dei tuoi principi, aggiungendo un po’ di ironia e leggerezza per renderli invitanti.


4. La Visione Antropologica Edenamista: Chi Siamo Davvero (Spoiler: Non Solo Pollici Opposti)

L’Edenamismo ha un’idea precisa di cosa sia l’uomo – e no, non è né il robot consumista della società moderna, né un angelo fluttuante da filosofia astratta. Qui l’uomo è un tipo che cerca equilibrio, senso e un po’ di pace, ma che spesso si perde tra pubblicità, smartphone e mode assurde. Preparatevi: questa è la versione edenamista dell’umanità, senza filtri.

4.1 L’Uomo: Imperfetto, Ma con la Freccia in Su

Per l’Edenamismo, nessuno nasce perfetto – e meno male, altrimenti sai che noia. Siamo pieni di difetti, ma con una marcia in più: la voglia di crescere. Quel tormento che ti fa girare nel letto alle due di notte? Non è un problema, è il tuo GPS interiore che ti spinge a cercare qualcosa di meglio. La tensione tra chi sei e chi potresti essere è il carburante dell’avventura edenamista.

4.2 L’Io Autentico vs il Doppelgänger da Social

La società di oggi ti cuce addosso un “falso sé”: sorridi per la foto, accumula like, sfoggia status. L’Edenamismo ti guarda e dice: “Basta recitare!”. Via la maschera, torna a te stesso – magari con le mani nella terra, un pensiero sincero o una chiacchierata vera. L’io autentico non ha bisogno di filtri Instagram, fidati.

4.3 Il Corpo: Non un Accessorio, Ma un Alleato

Qui il corpo non è né un punching ball da ignorare, né un trofeo da lucidare. È il tuo tempio, il tuo strumento, e va trattato bene: un po’ di movimento, cibo che non sembri uscito da un laboratorio chimico, una camminata nella natura. Fatica sì, ma con gusto – e poi un bel riposo, che non siamo mica macchine.

4.4 L’Uomo: Un Puntino nel Grande Disegno

Scordati di essere il re dell’universo. L’Edenamismo ti mette al tuo posto: sei parte di un ciclo, come le stagioni o le maree. Vita, morte, un altro giro di giostra – tutto torna. La natura ti fa da specchio: adattati, trova l’armonia, smettila di voler controllare ogni cosa. Più che un capo, sei un coinquilino del cosmo.

4.5 Spiritualità Concreta: Niente Incenso, Solo Vita

Niente dogmi o santoni qui. La spiritualità edenamista è terra terra: un “grazie” sussurrato al tramonto, la pazienza di far crescere una pianta, il piacere di costruire qualcosa con le tue mani. Non serve meditare su una montagna per sentirti vivo – l’Eden è nei gesti semplici, quelli che ti ricordano che c’è qualcosa di più grande.

4.6 Fatica e Solitudine: Le Palestre dell’Anima

L’Edenamismo non ti coccola: la fatica è un’amica tosta, la solitudine un coach severo. Un po’ di sudore – che sia zappando o pensando – ti forma. E quei momenti da solo, a costruire, riflettere o semplicemente a guardare il cielo? Sono oro puro per l’anima. Non è isolamento da eremita, ma un “mi prendo cura di me” creativo.


5. L’Architettura Edenamista: La Casa Dove l’Anima Va in Vacanza

Nell’Edenamismo, l’architettura non è solo mattoni e cemento – è lo specchio della tua interiorità, un angolo di mondo che respira con te. Non si tratta di costruire scatole per sopravvivere, ma spazi vivi, quasi sacri, dove l’anima può stendersi sul divano e dire: “Finalmente a casa”.

5.1 Vernacolare è Cool: Lezioni dai Nonni

L’edenamista guarda al passato con occhi nuovi: niente grattacieli di vetro o cubi asettici, ma casette semplici, fatte con quello che offre la terra. Pietre del posto, legno che sa di bosco, tetti che si piegano al vento – roba che i contadini sapevano fare meglio di tanti archistar. È il trionfo della saggezza pratica sulla modernità che puzza di plastica.

5.2 Materiali Veri, Mani Vere

Legno che scricchiola, pietra che racconta storie, calce che respira: i materiali edenamisti hanno un’anima e invecchiano con classe. Niente roba chimica che inquina o finisce in discarica dopo due anni. E se puoi, mettici le mani: costruisci lento, pensa ogni dettaglio, chiama l’artigiano del paese. È una scelta etica, mica solo estetica.

5.3 Misura: Né Palazzo, Né Tana

La casa edenamista non è un castello da ostentare né una scatola da sardine. È giusta, proporzionata, come un vestito su misura. Geometrie semplici, spazi che abbracciano senza soffocare, finestre che lasciano entrare luce e silenzio. È armonia, non un set da rivista patinata.

5.4 Fuori è Dentro: Il Potere del Verde

Giardino, orto, un portico per guardare la pioggia – l’esterno non è un optional, è il tuo prolungamento. Zappare la terra, ascoltare le galline, vedere le foglie cambiare colore: è come curare un pezzo di te. L’anima ringrazia, e pure i pomodori.

5.5 Casa-Laboratorio: Autosufficienti e Zen

La casa edenamista è un tuttofare: ci vivi, ci lavori, ci mediti. C’è lo spazio per fare il pane, riparare una sedia, conservare le marmellate. È ordinata, silenziosa, un rifugio dove il caos del mondo resta fuori. E tra un martello e un pensiero, trovi pure il tempo per respirare a fondo.

5.6 Restauro: Dare una Seconda Chance

Buttare via? Mai! Restaurare è un’arte edenamista: prendi una vecchia cascina, rispetti le sue rughe e le dai nuova vita. Non si cancella il passato, si abbraccia – imperfezioni incluse. È rispetto per chi c’era prima e un “no grazie” allo spreco.

6. L’Autoproduzione: La Libertà Ha il Sapore del Pane Fatto in Casa

L’autoproduzione non è solo un hobby per l’edenamista: è una rivoluzione silenziosa, un modo per dire “ciao” alla dipendenza e “bentornata” alla dignità delle mani. È filosofia spiccia che ti lega alla terra e ti fa sentire un po’ meno burattino del sistema.

6.1 Vecchie Arti, Nuove Gioie

Panificare senza lieviti chimici, coltivare senza pesticidi, filare la lana o spillare il vino: l’edenamista riscopre i superpoteri dei bisnonni. Non è nostalgia, è indipendenza – e vuoi mettere la soddisfazione di dire: “Questo l’ho fatto io”?

6.2 L’Orto: Piccolo, Ma Tosto

L’orto edenamista non è un campo da calcio: è un fazzoletto di terra curato come un figlio. Ogni seme piantato è un atto di fede, ogni zucchina un trofeo. Ti insegna la pazienza delle stagioni, il rispetto per una coccinella, e un bel po’ di umiltà quando il tempo fa i capricci.

6.3 Allevamento: Animali Felici, Cuore Leggero

Se ci sono galline o conigli, vivono da signori: niente gabbie, mangime sano, un bel prato da razzolare. Quando arriva il momento del “grazie e addio”, lo fai con rispetto, senza sprechi. È un patto onesto tra te e loro, mica una catena di montaggio.

6.4 Cucina Edenamista: Sacra e Saporita

Cucinare qui è un rito: ingredienti semplici, stagionali, veri. Pane che profuma di casa, formaggi che raccontano la mucca, conserve che sanno d’estate. Non è solo cibo, è creatività, condivisione – e un modo per far felice pure il vicino con un piatto caldo.

6.5 Mani al Lavoro, Mente in Pace

Falegnameria, terracotta, filatura: il lavoro manuale non è solo per aggiustare una sedia, ma per aggiustare te. È meditazione con il martello in mano, un filo diretto tra testa, cuore e dita. E alla fine, hai un tavolo – e un’anima più leggera.

6.6 Autoproduzione: Il Mio “No” al Sistema

Fare da sé non è solo pratico, è politico. Dici addio al superfluo, al consumismo che ti vuole schiavo, e riscopri la lentezza della qualità. È una scelta che libera te, rispetta gli altri e dà un abbraccio al pianeta – tutto in un barattolo di marmellata.


7. La Cultura Edenamista: Bellezza e Armonia a Portata di Giorno

L’Edenamismo non è solo zappare l’orto o meditare in silenzio – è anche cultura, quella vera, che ti fa vedere il mondo con occhi nuovi e un sorriso in più. Educazione, arte e un’estetica quotidiana che non è da sfoggio, ma da anima: qui si coltiva la serenità come se fosse un basilico sul balcone.

7.1 Educazione: Non Riempirti la Testa, Apriti il Cuore

Niente nozioni a memoria o diplomi da appendere: l’educazione edenamista è un viaggio per rispettare te, gli altri e quel fiore che cresce storto ma ce la fa. Si tratta di affinare i sensi – osservare, capire, creare – invece di correre dietro ai voti. Bambini o adulti, poco importa: l’obiettivo è restare curiosi, indipendenti e svegli, senza bisogno di Google per ogni risposta.

7.2 Arte: Cibo per l’Anima (Senza Calorie)

La bellezza non è un lusso, è ossigeno. L’edenamista la trova ovunque: in un tramonto che ti zittisce, in una canzone che ti prende lo stomaco, in un tavolo fatto a mano. Non serve una galleria d’arte – basta imparare a guardare il mondo come un quadro e la tua giornata come una poesia. È arte viva, non da museo.

7.3 Casa: Il Tuo Angolo di Paradiso

La casa edenamista è semplice ma con carattere: niente caos, niente cianfrusaglie da “forse un giorno servirà”. Ogni cosa ha un perché, ogni spazio respira calma. Materiali naturali, angoli pensati per rilassarti – è un nido che ti abbraccia, non un magazzino che ti stressa.

7.4 Architettura: Tradizione con un Twist

Qui si torna alle radici: pietra che sa di montagna, legno che profuma di bosco, tetti che non sfidano la natura ma ci parlano. È sobria, pratica, mai “guardatemi”. L’architettura edenamista non urla, sussurra – e si fonde col paesaggio come un vecchio amico.

7.5 Musica, Parole e Silenzio: La Tua Colonna Sonora

La musica non è sottofondo da ascensore: è un filo che ti lega all’anima. Le parole? Pesale bene, perché costruiscono ponti o scavalcano fossi. E il silenzio? Oro puro – non un vuoto, ma uno spazio per pensare, sentire, essere. L’edenamista sa che il mix di questi tre è la magia della giornata perfetta.

8. La Comunità Edenamista: Amici, Solidarietà e un Pizzico di Rivoluzione

L’Edenamismo non ti lascia solo col tuo orto: l’uomo è fatto per stare insieme, e la comunità è il cuore pulsante di questa filosofia. Non si tratta di isolarsi in una bolla, ma di tessere una rete di rapporti veri, dove ognuno dà e riceve – con un sorriso, un aiuto o una pentola di minestra.

8.1 Comunità: Non una Folla, Ma una Squadra

La comunità edenamista non è un mucchio di sconosciuti che si salutano a stento. È una rete viva, dove ognuno porta qualcosa – un’idea, un talento, una spalla su cui appoggiarsi. Niente capi o sudditi, solo persone che si guardano negli occhi e dicono: “Ci siamo”. È il posto dove essere te stesso non è un optional.

8.2 Solidarietà: Non Carità, Ma Cuore

Qui non si fa la beneficenza con la puzza sotto il naso. La solidarietà è un abbraccio reciproco: oggi aiuto te, domani tu aiuti me. Si coopera su tutto – soldi, emozioni, idee – perché crescere insieme è più bello che arrancare da soli. E quando si festeggia, si fa in grande, altroché!

8.3 Amicizia: Il Tesoro che Non Compri

L’amicizia edenamista vale più di un lingotto d’oro. Nasce da valori condivisi, da “ti capisco” detti col cuore, da mani tese quando serve. Non è un do ut des, è affetto puro – quel tipo di legame che ti fa dire: “Con te, la vita è più leggera”. Una comunità così è un giardino di amici veri.

8.4 Difficoltà? Ci Pensiamo Insieme

La vita non è una passeggiata, e l’Edenamismo lo sa. Ma nei momenti no, la comunità è il tuo paracadute: un aiuto pratico, una parola buona, o solo qualcuno che sta lì con te. Niente “arrangiati” – qui si affronta tutto a viso aperto, con coraggio e un po’ di tè caldo.

8.5 Sostenibilità: Vivere Bene, Senza Pestare i Piedi alla Terra

La comunità edenamista non pensa solo a sé stessa: guarda al pianeta. Meno sprechi, più rispetto – dall’orto bio al pannello solare, ogni scelta è un “grazie” alla natura. È un modello che dice no all’egoismo e sì a un futuro dove tutti stanno meglio, galline comprese.


9. Edenamismo in Pratica: La Nature Dynamic Meditation, Ovvero Come Passeggiare per Ritrovarti

Tra i gioielli dell’Edenamismo c’è la Nature Dynamic Meditation, una pratica che sembra semplice – cammini nella natura, da solo, senza chiacchiere – ma che ti scuote dentro come un terremoto gentile. Non è una corsetta per smaltire il pranzo o una gita da selfie: è un rituale che ti spoglia di tutto il superfluo, dalle ansie alle maschere, e ti riporta a te stesso. Spoiler: la natura è la terapista più brava che conoscerai, e non ti manda nemmeno la parcella.....

...segue....in un prossimo post.....

 
 
 

Commenti


Post: Blog2_Post
bottom of page